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VALUTAZIONE E MONITORAGGIO
La valutazione si può suddividere in tre ampi settori:
a) la valutazione degli apprendimenti
b) la valutazione delle competenze trasversali
c) la valutazione del servizio scolastico
a) La valutazione degli apprendimenti a sua volta prevede una doppia dimensione:
- la valutazione interna (svolta dai docenti e dai consigli di classe) secondo i principi ed i criteri esplicitati nella parte specifica del PTOF);
- la valutazione esterna realizzata in modo particolare grazie all’INVALSI (Istituto nazionale per la valutazione del sistema di istruzione), effettuata attraverso verifiche annuali, con lo scopo di monitorare il livello di apprendimento nelle scuole italiane, in organico raccordo con i piani di studio. Il D.L. 62/2017 introduce alcune novità rispetto agli anni precedenti. Nella scuola secondaria sono infatti coinvolte non solo le classi seconde, ma anche le classi quinte (per le discipline lingua italiana, matematica e inglese). La partecipazione alla prova INVALSI per le classi terminali è, salvo deroghe, condizione necessaria per poter affrontare l’esame di Stato.
b) La valutazione delle competenze trasversali è di tipo formativo e si estende a più dimensioni: dalla relazione dello studente con la scuola e coi docenti, al suo atteggiamento nello svolgere attività/compiti assegnati. Per esemplificare, tiene conto non solo del livello di conseguimento dei singoli obiettivi, ma anche dei seguenti indicatori:
- la partecipazione alle diverse proposte di didattica, anche a distanza, sincrone e asincrone
- la disponibilità ad apprendere, a lavorare in gruppo, del livello di autonomia
- il rispetto delle regole e puntualità durante tali attività
- la valutazione delle competenze disciplinari
- la capacità di autovalutazione
- la considerazione che una valutazione negativa dovrà rientrare in un percorso di supporto e miglioramento relativo al percorso dello studente.
Si evidenzia l’esplicito richiamo alle rubriche di valutazione che si ritengono uno strumento fondamentale per la valutazione delle competenze poiché consentono di andare ad integrare la dimensione soggettiva, oggettiva, intersoggettiva della valutazione.
c) La valutazione del servizio scolastico
si attua a due livelli:
- valutazione esterna
- valutazione interna.
Valutazione esterna
È promossa dall’INVALSI (Istituto nazionale per la valutazione del sistema di istruzione) ed è effettuata attraverso verifiche annuali, concomitanti con il monitoraggio degli apprendimenti.
Il complesso ed articolato questionario, la cui compilazione è delegata al Dirigente Scolastico, esamina numerosi indicatori di qualità del sistema scolastico. I dati, elaborati a livello centrale, vengono restituiti alle scuole durante l’anno scolastico successivo.
Con il DPR n. 80 del 2013 tutte le scuole vengono valutate attraverso l’istituzione di un SNV (Sistema Nazionale di valutazione) che si basa sul rapporto di autovalutazione (RAV), in cui i dati riferiti al contesto, alle risorse, ai processi (intesi sia come pratiche educative e didattiche che organizzative), definiscono la situazione di ogni scuola, da confrontare con quella di altre istituzioni operanti in ambiti e contesti simili.
Valutazione interna
Al termine dell’anno scolastico il Collegio Docenti valuta l’attività svolta dalle Funzioni Strumentali, al fine di verificare corrispondenze e/o scollamenti tra quanto ottenuto e quanto previsto nella progettazione iniziale.
Il rapporto di autovalutazione
Il rapporto di Autovalutazione (RAV) dell’Istituto è elaborato sulla base dei dati riferiti ad un triennio ed è aggiornato periodicamente cura di un gruppo di lavoro specifico (NIV – Nucleo Interno di Valutazione) guidato dal Dirigente scolastico e dalla figura strumentale sulla valutazione di istituto.
Il PdM
Dal RAV discende il Piano di Miglioramento (PdM) che fissa le priorità e gli obiettivi di miglioramento oltre che le fasi di monitoraggio degli stessi.
Il PdM che sta alla base del PTOF 2025 /2028 è elaborato secondo la logica della prefigurazione ed è premesso al presente documento.