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VISION: LA NOSTRA IDEA DI SCUOLA
IL CONTESTO SOCIO CULTURALE DELLA SCUOLA
Il contesto locale / globale in cui si colloca il Liceo può essere descritto a partire da alcuni elementi chiave:
- il processo di progressiva globalizzazione della società italiana e il correlato processo di maggiore attenzione alla dimensione locale. I due processi definiscono la dinamica che assume il nome di “glo-cale” e che interroga direttamente ogni percorso formativo per riscoprire le radici della propria identità per aprirsi alle dimensioni della cittadinanza e della cultura globali;
- l’evoluzione in chiave multiculturale, plurireligiosa e plurivaloriale, determinata non solo dai processi migratori quanto dal fatto stesso di essere inseriti nei processi della globalizzazione;
- la trasformazione in società in rete o società “informazionale”, caratterizzata dal sempre più massiccio utilizzo delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione digitale, come “energia” base della nuova rivoluzione post
industriale. Infosfera, Big data, machine learning, intelligenza artificiale avranno un impatto sempre più profondo nelle grandi decisioni etiche, sociali e politiche del nostro tempo;
- la rilevanza sempre maggiore che assume il processo della conoscenza e dell’apprendimento. La società nella quale viviamo è definita appunto “società della conoscenza”, a partire dalla consapevolezza che la conoscenza costituisce oggi il valore cardine del sistema Paese;
- il processo di trasformazione – sulla spinta dell’autonomia scolastica e delle indicazioni europee – che vede coinvolte tutte le componenti educative e formative presenti sul territorio (scuola, famiglia, enti locali, associazionismo, strutture ricreative, mondo del lavoro) in un’azione di corresponsabilità educativa nei confronti degli studenti, secondo un’ottica sinergica che supera la frantumazione e il policentrismo in direzione di un’idea di rete sistemica.
Le caratteristiche sopra citate costituiscono una sfida per una scuola che voglia porsi al servizio dei cittadini e della società in cui opera, con l’obiettivo di dare forma, in un nuovo contesto, al compito affidatole dalla Costituzione italiana (art. 3: “È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese”).
Gli elementi chiave sopra identificati valgono con precisione anche per la società di Parma e provincia entro cui il Liceo si colloca.
ANALISI DEL CONTESTO LOCALE – PARMA E IL SUO TERRITORIO
1. LA POPOLAZIONE COMPLESSIVA E STRANIERA AL 1° GENNAIO 2021
I residenti nella provincia di Parma al 1 gennaio 2021 sono 453.524, 872 in meno rispetto all’anno precedente (-0,19%). La popolazione non diminuiva da quasi 25 anni. Calano anche la popolazione dell’Italia nel suo complesso, per il sesto anno consecutivo, e dell’Emilia-Romagna (-0,4%), una delle poche regioni che continuava a crescere dal 2017 (link ai dati statistica provincia provincia di Parma: https://www.provincia.parma.it/notizie/popolazione-pesante-l%E2%80%99impatto-del-covid-nel-parmense
L’epidemia di Covid 19 ha avuto un riflesso pesantissimo dal punto di vista demografico, sia sulla mortalità sia sul saldo migratorio, che per molti anni ha sostenuto i livelli di una popolazione con un saldo naturale (nascite meno decessi) negativo dal 1973.
Nel 2020 si è verificato un numero di decessi anomalo, 6.694 persone, 1.667 in più della media del quinquennio 2015-2019, soprattutto nella prima ondata a marzo e, in misura minore, ad aprile 2020. La seconda ondata epidemica, iniziata nell’autunno 2020, ha avuto un impatto decisamente minore sulla mortalità.
Anche i nati sono diminuiti: 127 in meno (-3,7% rispetto al 2020), proseguendo comunque una tendenza in atto da alcuni anni. In questo modo il saldo naturale 2020 è in deficit di 3.404 persone, un valore che non viene compensato, come accadeva negli anni scorsi, dalla crescita del saldo migratorio, determinando così il calo di popolazione complessiva. La situazione è generale: Istat rileva infatti che il saldo naturale negativo nazionale del 2020 sia secondo, a partire dall’unità d’Italia, solo a quello del 1918, quando si sommarono gli effetti della guerra e dell’epidemia di “spagnola” .
Neanche per il futuro ci sono buone prospettive per le nascite. Infatti, ad una diminuzione già prevista, dovuta ad un progressivo calo della quantità di potenziali madri, si aggiungerà l’effetto dovuto alla pandemia, che molti studiosi ritengono sarà particolarmente grave, in termini di diminuzione della propensione ad avere figli, determinata dal diffondersi di un senso di incertezza rispetto alle prospettive future.
Relativamente ai flussi migratori verso il territorio della nostra provincia, sia di italiani che di stranieri, nel corso del 2020 il numero degli iscritti nelle anagrafi comunali è diminuito dai 18.818 del 2019 ai 15.124 del 2020, con un calo di 3.694 (-19,6%). Anche i cancellati dalle anagrafi del nostro territorio sono diminuiti, pur in misura decisamente minore, passando dai 14.800 del 2019 ai 12.989 del 2020, con un calo di 1.811 (-12,2%).
Il saldo migratorio (iscritti meno cancellati) nel 2020 è positivo di 2.135 persone, 1.531 persone in meno rispetto alla media annuale degli ultimi 5 anni, quando la crescita media era di oltre 3.600 persone all’anno.
Quindi, in uno scenario demografico decisamente negativo, anche nel 2020 si è comunque verificata una crescita apprezzabile del saldo migratorio, che testimonia una certa attrattività del nostro territorio, nonostante la grande difficoltà di questo periodo. Gli stranieri al 1° gennaio 2021 sono 68.243, il 15% del totale della popolazione, con un aumento rispetto all’anno precedente di 1.411 persone, pari al +2,1%. Già negli anni precedenti il ritmo di crescita della popolazione straniera era diminuito: dal 1° gennaio 2013 l’aumento annuo non era mai salito sopra il 5%, mentre negli anni dal 1995 al 2009 era rimasto costantemente sopra il 10%, con una crescita annuale che in un anno ha superato anche il 24%.
1.A. LE FASCE DI ETÀ SCOLARI
Nell’ultimo anno crescono le seguenti fasce scolari:
– scuola media (+2,3%) con 287 ragazzi in più
– scuola superiore (+1,3%) con 265 persone in più.
Questi 2 segmenti di fasce di età scolari, e in particolare quello delle scuole superiori, sono previsti in aumento per alcuni anni.
Calano, invece, le prime fasce d’età scolari:
– asili nido, età 0-2 (-264 bambini, -2,5%)
– scuola dell’infanzia (o materna), età 3-5 (-265 bambini, -2,3%)
– scuola primaria (o elementare), età 6-10 (-311 bambini, -1,5%)
Per quanto riguarda la fascia demografica di riferimento dell’asilo nido, dal 2011 la diminuzione è stata di 2.203 bambini (-17,6%).Per la scuola dell’infanzia dal 2013, ovvero l’anno di massimo dell’ultimo decennio, il calo è stato di 1.337 bambini (-10,5%).
Il dato sulla popolazione scolastica in Provincia di Parma indica che anche per i prossimi anni, e certamente per tutti gli anni del presente PTOF, si farà sentire la difficoltà per la provincia di trovare spazi per gli studenti nelle scuole superiori
2. SITUAZIONE ECONOMICA POST PANDEMIA
Malgrado la crisi determinata dalla pandemia Covid la realtà economica di Parma risulta essere decisamente positiva ed in evidente ripartenza (si veda al riguardo la relazione della presidente dell’Unione Parmense Industriali presentata alla 76a assemblea annuale dell’UPI il 15 novembre 2021 – https://www.upi.pr.it/unione-parmense-degli-industriali/Articolo.jsp?cod_argom=AA21C071&tp_argom=36 e
Sempre vivace, secondo il rapporto excelsior della Camera di commercio (https://www.pr.camcom.it/news-eventi/excelsNov21 ), il mercato del lavoro con una significativa richiesta di personale qualificato da parte delle imprese e delle industrie di Parma che lamentano spesso di non riuscire a coprire tutti i posti disponibili.
In generale il quadro che riguarda l’Emilia Romagna – stante al rapporto Banca d’Italia 2021 – link https://www.bancaditalia.it/pubblicazioni/economie-regionali/2021/2021-0008/index.html?com.dotmarketing.htmlpage.language=102 – segnala che “nei venti anni che hanno preceduto lo scoppio della pandemia l’Emilia-Romagna era cresciuta a un tasso medio più elevato di quello nazionale, ma inferiore rispetto a regioni europee con caratteristiche simili. Il divario di crescita sfavorevole nel confronto europeo appare riconducibile anche a una minore intensità dell’attività innovativa, sebbene l’Emilia-Romagna si collochi fra le prime regioni in Italia per numero di brevetti. Inoltre pur essendo fra i territori più virtuosi in ambito nazionale, mostra ritardi rispetto alla media UE nell’utilizzo delle tecnologie digitali da parte delle imprese e, più in generale, nel livello di competenze digitali dei cittadini”.
3. QUALITA’ DELLA VITA
La 23ª edizione del Rapporto sulla Qualità della Vita in Italia, realizzato da ItaliaOggi con l’Università La Sapienza di Roma, in collaborazione con Cattolica Assicurazioni assegna alla Provincia di Parma il primo posto in Italia per la qualità della vita (vedi il rapporto integrale: https://static.italiaoggi.it/content_upload/doc/2021/10/202110211644064147/Qvd2021.pdf ).
Il primato della provincia di Parma deriva dal piazzamento nel gruppo 1 in 4 dimensioni su 9 (le 9 dimensioni d’analisi sono: affari e lavoro, ambiente, disagio sociale e personale, istruzione formazione capitale umano, popolazione, reddito e ricchezza, sicurezza, sistema salute e tempo libero). Inoltre Parma appartiene al cluster Metropoli, ossia il raggruppamento di aree urbane del centro-nord che ha fatto registrare un’ottima capacità di reazione alla pandemia Covid.
4. CAPITALE ITALIANA DELLA CULTURA 2020/21
Nel 2020 (e poi nel 2021) Parma è stata capitale italiana della cultura. La pandemia covid ha ridimensionato e quasi annullato tutta la progettazione prevista ma in questa sede conta segnalare la vivacità del sistema culturale e la sua vivacità che, per una istituzione scolastica, è fondamentale in quanto si configura come terreno vivace, positivo e propositivo entro cui una istituzione scolastico può crescere.
5. UN FORTE E RICCO TERRENO SOCIALE
Fondamentale per una scuola è anche la qualità, vivacità e ampiezza del contesto sociale. Parma in questi anni ha confermato l’esistenza di significativi soggetti del privato sociale, del terzo settore, associazioni, cooperative, enti e fondazioni (tra cui si segnala la Fondazione Cariparma), enti associati su progetti (ad esempio Parma Io Ci Sto), associazioni culturali. Con molti di questi soggetti la scuola intrattiene intense e proficue relazioni finalizzate alla costruzione di una tessuto e di una rete che si configuri come “comunità educante”.
UNA SCUOLA GLO-CALE
Il liceo Bertolucci vuole essere una comunità di apprendimento che studenti e insegnanti costruiscono e abitano insieme, una scuola capace di cogliere le sfide del proprio tempo e di affrontarle con spirito resiliente, flessibilità e capacità di innovazione nella soluzione dei problemi.
Un ruolo centrale in questa casa comune è occupato dalla cultura, intesa come conoscenza delle proprie radici storiche, linguistiche, scientifiche e artistiche, in dialogo con le mille realtà, nazionali e internazionali, che la circondano. La formazione culturale è orientata alla convergenza dei saperi in un’ottica interdisciplinare e transdisciplinare, soprattutto su temi e scenari di particolare rilevanza e attualità.
Quando la formazione culturale viene usata in modo consapevole e mirato diventa competenza: il liceo Bertolucci valorizza al massimo le competenze, disciplinari e trasversali (soft skills), richieste dalla società e dal mondo del lavoro.
Il Liceo Bertolucci si pone l’obiettivo di formare cittadini consapevoli, critici, proattivi, attenti alle concrete necessità del mondo in cui vivono, capaci di contribuire in prima persona anche grazie al laboratorio di democrazia e partecipazione sperimentato a scuola.
In questo processo la massima attenzione è rivolta
- alla valorizzazione della dimensione digitale
- alla possibilità di vivere gli spazi scolastici durante tutto l’arco della giornata, dove studiare insieme e fare esperienza di laboratorio
- alla possibilità di erogare la DDI anche in modalità e-learning, in forma sincrona e asincrona, per rendere gli studenti protagonisti del loro apprendimento e autonomi nell’organizzare il proprio lavoro
- all’offerta formativa aperta ad esperienze interculturali, di esercizio della cittadinanza e di Service Learning
In sintesi l’idea di scuola che sta alla base delle scelte del Liceo Bertolucci può così riassumersi.
La SCUOLA, come INTELLETTUALE SOCIALE, è una CASA comune dove STARE BENE assieme per:
- apprendere i saperi fondamentali e divenire costruttori di cultura
- formare integralmente uomini e donne aperti al mondo, a partire dalla positiva considerazione della differenza di genere e della necessità di acquisire competenze interculturali
- crescere come cittadini ed acquisire le competenze chiave di cittadinanza, anche digitale, in una costante interazione biunivoca con territorio e il mondo del lavoro, non solo attingendo da esso in termini culturali e finanziari, ma proponendosi, a nostra volta, come reale opportunità, come soggetto in grado di rispondere alle richieste provenienti dal contesto.
Il liceo si configura così come la ‘piazza ideale’ di un territorio fisico, elemento aggregante, inclusivo, propulsore e trainante, in grado di offrire servizi, mettere a disposizione risorse, cooperare nella lettura dei bisogni culturali e formativi del territorio collaborando alla co-costruzione della cultura e delle reti di capitale sociale.
SPORTELLO PSICOLOGO PREVENZIONE CYBERBULLISMO
SCUOLA COME CASA APERTURA POMERIDIANA
MINDSET AUTONOMIA PRIMO SOCCORSO
PROGETTO ACCOGLIENZA
PEER EDUCATION: COMPAGNI DI STUDIO
VALORIZZAZIONE DIVERSABILITA’ TEAM BUILDING
CONTRASTO ALLE DIFFERENZE DI GENERE
REDAZIONE MAGAZINE
PROGETTO SCIENZE MOTORIE SUONARE INSIEME TUTTI
PROGETTO SCUOLE DI PACE DEBATE
ASHOKA CHANGEMAKERS SERVICE LEARNING CITTADINANZA DIGITALE GRUPPO VOLONTARIATO CITTADINANZA EUROPEA REGOLE DEL SUONARE INSIEME
ERASMUS INTERNAZIONALIZZAZIONE E-TWINNING MUSICA NEL TERRITORIO CITTADINANZA MUSICALE MOBILITA CITTADINANZA EUROPEA
COMPETENZE PERSONALI CV CERTIFICAZIONI LINGUISTICHE
CORSI A LEVEL DI MATEMATICA E INGLESE
STEAM ICT NEUROSCIENZE SOSTENIBILITA’ CONTRASTO ALLE DIFFERENZE DI GENERE
AVANGUARDIE EDUCATIVE NEUROSCIENZE E-LEARNING DIDATTICA DIGITALE INTEGRATA LEARNING TO BECOME FORMAZIONE E CONFRONTO EUROPEI
LE NUOVE FRONTIERE DEL SUONO DIGITALE
CONTRASTO ALLE FAKE NEWS MAGAZINE DI ISTITUTO CANALI SOCIAL DI ISTITUTO DEBATE STEAM ICT
STEAM EDUCAZIONE CIVICA LEARNING TO BECOME
E-LEARNING PCTO LABORATORI TRANSNAZIONALI SOSTENIBILITA’ AMBIENTALE
RICERCA E SPERIMENTAZIONE DIDATTICA
LA NOSTRA STORIA
Fondare una scuola statale è un’esperienza unica. Darle il nome significa sentirsi coinvolti nella sua definizione identitaria, responsabili della sua direzione pedagogica.
Il liceo Bertolucci nasce come nuova istituzione scolastica nell’anno scolastico 2008/09 con il nome di Quarto Liceo Scientifico di Parma e al suo avvio è composto da 4 classi prime e 3 classi seconde.
Nel settembre 2009 assume il nome di Liceo Attilio Bertolucci, poeta e intellettuale poliedrico nato a Parma nel 1911.
Nel 2010 al liceo viene assegnato il Liceo Musicale, l’unica vera novità della riforma scolastica del 2010 e realtà assolutamente inedita per l’Italia.
Nel settembre 2014 prende avvio il Liceo Sportivo e dall’anno scolastico 2018/19 il MIUR ha autorizzato l’avvio della sperimentazione quadriennale del liceo sportivo.
Grazie all’attenta applicazione dell’autonomia scolastica e ad una precisa analisi dei bisogno formativi del territorio sono state inoltre realizzati due diverse offerte formative che, pur mantenendo inalterato il liceo scientifico ordinamentale, specificano ed approfondiscono due ambiti:
- la dimensione internazionale con la nascita, dal 2017/18, delle sezioni Cambridge IGCSE;
- la dimensione matematica con l’avvio, nel 2018/19, della sezione Matematica +.
In una decina di anni, dalle 3 classi del Quarto Liceo Scientifico si è passati alle 48 classi del Liceo Scientifico, Musicale, Sportivo: tre anime accomunate dalla novità istituzionale, da una sperimentazione didattica ed educativa pensata e messa in atto dal dirigente, dal personale e dai docenti che man mano si inserivano nell’organico, dagli studenti fortemente coinvolti e consapevoli nel processo di fondazione e costruzione della loro scuola.
Oggi il liceo Bertolucci, proprio per la sua vocazione sperimentale, è diventato nel panorama scolastico italiano un riferimento per quanto riguarda l’innovazione e ricerca in campo didattico:
- è una delle 22 scuole che assieme a Indire ha fondato nel 2014 il movimento Avanguardie educative (http://innovazione.indire.it/avanguardieeducative/);
- è capofila della Rete Nazionale Qualità e Sviluppo dei Licei Musicali e Coreutici Italiani;
- è Polo Provinciale di formazione in ambito digitale e per il PNSD • è Polo Regionale per la diffusione del Debate e del Service Learning • è stato riconosciuto da Ashoka come una delle cinque scuole Changemaker italiane
(https://www.ashoka.org/it/storia/le-cinque-scuole-changemaker italiane)